“Non sono un pinerolese, ma appena arrivato alla Sumi mi sono innamorato di questa piccola università d'eccellenza. Sergio Chiarla docente di Informatica alla scuola universitaria cittadina, non frequenta le aule di via Cesare Battisti (salvo per gli esami) da mesi perché informatica è una materia del primo anno e nel 2009 nessun primo anno è stato attivato a Pinerolo”. È ormai naturale pensare che il prossimo settembre non andrà meglio, con la convenzione tra Comune e Università di Torino che resta a una fase di prima bozza e la Regione che deve dare una risposta sull'intenzione di mantenere o meno l'Impegno (economico) assunto dalla Giunta precedente.
L'amarezza di Chiarla è la stessa del suoi colleghi: “Come corpo docenti abbiamo dato la nostra disponibilità a collaborare e proporre nuove idee per il futuro, ma continuiamo a vivere nella disinformazione, in attesa di un progetto di salvataggio che non arriva” Ma se per i docenti di ruolo la fine dell'esperienza Sumi si tradurrebbe in un trasferimento a Torino, per i dipendenti la situazione si presenta molto meno rosea. “Da aprile i dieci operatori della segreteria cercano di garantire l’orario degli unici nonostante siano in cassa integrazione a rotazione - spiega Vilma Marchino della segreteria Cisl Scuola Torino -. Siamo in attesa che il Consiglio di amministrazione e l'assemblea dei soci del Cuea trovino altre attività. Presto incontreremo la presidenza”.
Il sindaco di Pinerolo Paolo Covato tiene a precisare che non siamo stati con le mani in mano. Un mese fa ho incontrato il presidente della Regione Roberto Cota al quale ho spiegato i termini dell'impegno assunto dalla Giunta Bresso per la Sumi (un milione e mezzo di euro da erogare in tre anni, la metà della cifra necessaria per salvare la scuola universitaria, ndr), il presidente non ha nascosto le sue perplessità sulle sedi universitarie decentrate, ma si è dato disponibile a parlarne con il rettore.
La presidente del Cuea Maria Luisa Cosso, intanto, è alle prese con “l’esodo delle aziende dal Consorzio, complice anche il momento di crisi. Per questo anno scolastico stimiamo comunque la presenza di un centinaio di studenti tra gli iscritti al terzo anno di Economia e gestione delle imprese, gli studenti del master Destinazione cultura (10-15. ndr) e il corso per Mediatori linguistici (una ventina di iscritti, ndr)”. Il calo di studenti è stato lento e inesorabile. Sono lontani i tempi d'oro da 700 iscritti con tre corsi di laurea attivi: se nell'anno accademico 2004-2005 erano 428 gli iscritti, nel 2006-2007 si era già scesi a 350, nel 2008-2009 a 185.
Darla Capitani – Eco del Chisone
