martedì 30 novembre 2004

Io e la disabilità


Handicap

Pur avendo papà in carrozzina per un certo numero di anni, ho sempre avuto un certo disagio a confrontarmi con la disabilità.
Il pensiero più ricorrente è la pena per una persona che non può camminare, non può sentire o che è fuori di testa: e questa pena la porti dentro e speri di non essere coinvolto in un rapporto più diretto che metta a nudo la tua incapacità di poter far qualcosa.
Da tre anni frequento un’isola felice dove, quando porto porto i miei amici o conoscenti, rimangono a bocca aperta nel vedere come strutture pubbliche rispondano in modo efficace e addirittura simpatico alle esigenze di persone più sfortunate di noi.
In via San Marino siamo noi, non disabili, ad essere diversi perché ‘la tribù dei disabili” come viene definita da Tullio Regge vive la sua esistenza con una serenità che traspira da volti impegnati nel lavoro, nelle pause nella totale normalità.

Una serenità interna frutto magari di tante sofferenze, ma che adesso è lo specchio di un animo a posto con se stesso e con il mondo.
E chi lavora con loro ha capito che oltre alla disabilità c’è l’individuo ed è con questo individuo che ci si confronta: si scherza, si ride, si riprende se le cose non sono state fatte come indicato.

Una persona come tutte le altre: questo è il salto relazionale che si deve fare operando con i disabili.
Non solo apparenza, ma un sentimento che viene spontaneo dal cuore.
Una persona, delle persone che mi stanno insegnando il valore della vita, il valore di una piccola conquista voluta fortemente con l’impegno e la costanza.

Grazie a tutti per quello che mi state donando.

sabato 20 novembre 2004

Il futuro della televisione


Televisione


Certamente gli scenari che ci vengono offerti sono da un lato allettanti dall’altro estremamente preoccupanti.
La televisione perde sempre di più la caratteristica di catalizzatore degli interessi di un gruppo (famiglia, amici) per diventare lo strumento personale che magari nel suo formato tascabile ti segue come il cellulare.
La Televisione che vuoi, dove vuoi e con chi vuoi. E’ la soluzione a tutte le nostre domande. Vuoi vedere lo sport? Ti connetti al canale sportivo e lo guardi. Vuoi vedere il TG quanti ne vuoi all’ora che vuoi, on line sempre con le notizie.
Dove è andato a finire il divano, i tre telecomandi che ogni tanto volavano per terra e che premendone uno non riuscivi a comandare lo strumento che volevi.
Come faremo a far partire il videoregistratore o il DVD se un programma gentilmente messoci a disposizione da Bill Gates in modo semplice mi chiederà a che ora c’è la trasmissione e su che canale viene trasmessa ( e pensare che Showview che doveva risolvere questo problema non viene utilizzato frequentemente).
Cosa sarà la televisione del futuro:
Non solo TV, ma un vero e proprio computer..

Una notevole quantità di memoria, per soddisfare la maggior parte delle esigenze di elaborazione e intrattenimento con dischi rigidi con capacità elevata, unità CD-ROM/DVD1, avanzate funzionalità audio e grafiche e, ovviamente, la connettività di rete

Un telecomando unico che, insieme a mouse e tastiera, rende semplicissimo accedere alle risorse disponibili nel computer.
Un'avanzata scheda grafica per una visualizzazione ottimale dei programmi televisivi sul monitor del computer.
Un sintonizzatore TV che cattura il segnale televisivo ricevuto via cavo, via satellite o via etere.
Un encoder hardware che consente di registrare sul disco rigido i programmi TV ricevuti via cavo, via satellite o via etere.

All in One: tutto in una scatola nera che ci permetterà di collegarci con il mondo e se vogliamo può essere trasportabile per chè come dice Fabrizio Albergati, direttore del Gruppo Windows Client e Mobility di Microsoft Italia:

“Windows Media Center è un’esperienza nuova che presto diventerà familiare a tutti. Oltre al formato ‘casalingo’ Windows Media Center, vero oggetto di culto per gli appassionati di tecnologia e soluzione ideale per le famiglie, saranno introdotti sul mercato italiano nuovi dispositivi tascabili dotati di un piccolo schermo LCD, chiamati Portable Media Center (PMC), con molte delle funzioni dell’apparecchio fisso, ma con il vantaggio della portabilità: una soluzione adatta ai “teen-ager”.

Mi chiedo se se ne sentiva il bisogno: la tecnologia ancora una volta crea l’esigenza. Dobbiamo correre alla ricerca del piccolo, del portatile dell’avere tutto in palmo di mano.
Poter avere “il mondo” a disposizione: ma non per essere sempre i “bastian contrari” perché una buona volta non ci soffermiamo sui contenuti, su come le cose vengono presentate.

Ben venga Teleintendo, la sperimentazione di televisione fatta dai e per i bambini, ben venga l’attività di formazione che l’università di Torino in particolare scienze della Formazione indica per i futuri formatori che non potranno fare a meno degli strumenti multimediali, ben venga Screen Saver e La Melavisione. Il mondo contro il quale ci scontriamo fatto di veline, di facili celebrità dove sembra che tutto si possa ottenere con il minimo sforzo.

In un’intervista Il mitico Piero Tarricone, la cui curva della celebrità segna un leggero declino, consigliava di comperare la Ferrari dopo almeno due anni di celebrità e di soldi in banca: prima sarebbe un rischio. I soldi oggi ci sono, domani non si sa. La fama come diceva qualcuno è passeggera.

Quali sono gli esempi per i nostri figli? Vorremmo fossero uomini veri che tutti i giorni conquistano le loro mete con caparbietà e coerenza: sangue, sudore e lacrime (Blood, Sweat and Tears). Cambiano i tempi, ma i valori di base sono sempre quelli da generazioni in generazioni.

A volte penso di non fare abbastanza, ma spero che tutti quelli che la pensano in una certo modo possano da una piccola voce arrivare a far sentire questa esigenza.
Non più schiavi di una certa televisione dove uno sconosciuto, per gioco e per scommessa, diventa famoso (Costantino), ma una reale possibilità di poter ottenere conoscenza e cultura da uno strumento che non ha pari integrando tutti i media che in questo momento possiamo utilizzare.

Intervento al Convegno “A misura di bambino: ruolo e responsabilità della televisione nei confronti dell’infanzia e dell’adolescenza” realizzato dal CORECOM Piemonte il 20 novembre 2004 Giornata Mondiale dell’Infanzia.