mercoledì 3 giugno 2009

Nuove tecnologie, nuove relazioni

Si è svolta sabato 30 maggio nella diocesi di Brindisi-Ostuni una multiconferenza, in occasione della 43a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali tenutasi il 24 maggio, con il tema “Nuove tecnologie, nuove relazioni. Promuovere una cultura di rispetto, di dialogo, di amicizia”.
L'incontro in videoconferenza è stato organizzato dall'Ufficio Comunicazioni Sociali della diocesi, dall'Associazione "Cr.I.M. Cuore Immacolato di Maria" e dalla famiglia Paolina presente a Brindisi.

Per portare avanti le riflessioni sono intervenuti: don Paolo Padrini della diocesi di Tortona, esperto di comunicazioni Sociali in ambito ecclesiale e pastorale, coordinatore del progetto www.pope2you.it, il prof. Sergio Chiarla, docente di Informatica presso l'università di Torino, collaboratore del nuovo Social Network Cattolico CiaoNet e l'arcivescovo di Brindisi-Ostuni, mons. Rocco Talucci. La multiconferenza è stata possibile grazie al supporto del Servizio Informatico della Conferenza Episcopale Italiana.

"Una iniziativa inedita - come ha detto mons. Talucci all'inizio dll'incontro - che da fiducia ai nuovi mezzi di comunicazione". Il Papa nel Messaggio per le Comunicazioni sociali di quest'anno ha definito Internet non solo come strumento freddo ma anche come luogo dove si intrecciano le relazioni e di conseguenza anche la Chiesa, che in un primo momento guardava ad internet con scetticismo, ora propone nuove iniziative che lo riguardano.

Mons. Rocco Talucci
Don Paolo Padrini



Il primo ad intervenire è stato don Paolo Padrini parlando di come sia possibile parlare oggi di una pastorale in Internet; la cosa fondamentale è conoscere bene lo strumento. Come detto prima, internet è un luogo dove oggi si moltiplicano le relazioni, di conseguenza "merita di essere abitato" (Messaggio del Papa) e la pastorale è possibile e doverosa proprio perchè è un luogo abitato da persone.

Se da un lato vanno riconosciute le potenzialità del mezzo, dall'altro è anche importante sapere che Internet può nascondere delle insidie soprattutto considerando il fatto che oggi i ragazzi lo utilizzano come luogo dove fare amicizia; non esistendo più, o quasi, luoghi di aggregazione reale. Il prof. Chiarla, ideatore del portale Davide.it ha parlato di come è nata la necessità di creare un social network cattolico (CiaoNet) proprio per la volontà di proteggere i più deboli ed aiutarli ad entrare nel mondo della tecnologia. Creare un ambiente protetto e pulito dove i ragazzi possano navigare serenamente senza il rischio di incontrare persone scorrette.

Per realizzare ciaonet, è stato necessario conoscere quello che nell'ultimo anno è diventato il social network più famoso al mondo, Facebook, perchè, come ha detto il prof. Chiarla citando le parole di uno scrittore cinese: "Cerchiamo di conoscere l'avversario e il terreno sul quale ci si confronta" (Sun Tsu - L'arte della Guerra). Conoscendo le regole del gioco si può portare il proprio contributo. Di conseguenza davide.it è entrato in facebook per farsi conoscere grazie al passaparola, di cui si nutre facebook, appunto per poter avere le basi per creare ciaonet. Lo scopo ultimo è quello di creare una sorta di "oratorio multimediale".

Don Paolo Padrini ha poi spiegato come è nata l'idea di Pope2you, il Papa per te, la possibilità cioè di far viaggiare su internet le immagini e le parole del Santo Padre, creare un collegamento diretto tra il Papa e giovani. Pope2you, che è on-line da una settimana, prorpio in occasione della Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, si appoggia anche a facebook (come ad altri siti) dando la possibilità, a chi lo desideri, di ricevere un gift, un regalo, con il messaggio e la foto del Papa. Non è stato creato il profilo di Benedetto XVI, ma sono stati inseriti testi in una realtà già esistente e consolidata.

La multiconferenza si è conclusa con l'intervento del arcivescovo, mons. Talucci, che ha ribadito come oggi ci sono molti mezzi per poter fare educazione, l'importante è non partire con dei preconcetti e soprattutto imparare a conoscerli. La tecnologia facilita la comunicazione e le relazioni e visto che le relazioni sono fatte da persone, in definitiva, anche la tecnologia è fatta di persa.

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